Il Manuale dell'uomo o della donna vagante è:

sabato, giugno 21, 2008

ORLANDO INFORMA

Si informa una specifica componente del gentile pubblico che la setta (segreta) e cinematografica che risponde al nome di DOGMA, è stata sterminata dalla redazione di MoloSavonarola.
Unico sopravvissuto: Lars Von Trier, in quanto uno dei suoi lavori, Dogville, è piaciuto.

Distinti Saluti

Orlando


(N.B. Si prega la specifica componente del gentile pubblico di ringraziare apertamente il direttore Orlando per tale cortesia. )

mercoledì, giugno 18, 2008

ORLANDO INFORMA

Si informa il gentile pubblico che in occasione del Gay Pride una delle nostre più fidate collaboratrici, Miss Antropa ( solitamente aperta di mente ed estremamente tollerante ) è completamente impazzita.
Colta da una cieca e inspiegabile furia omicida nei confronti della comunità lgbtq non ha potuto trattenersi dallo scrivere un articolo in merito.
Riconosciamo la totale mancanza di correttezza e l'enorme cascata di luoghi comuni presenti nel testo.
D'altronde, a seguito di una riunione appositamente indetta,  non ci siamo sentiti di censurare tale elaborato.
Consci del fatto che il gentile pubblico sarà in grado di comprendere l'inevitabile bisogno di sfogo della nostra collaboratrice ( che non fa altro che gridare "frocime**a" per i corridoi, strappandosi i capelli e inveendo contro i governi di sinistra ) auguriamo a tutti buona lettura. 

Distinti Saluti

Orlando.

In occasione del Gay Pride di Bologna.

MADRI DI FAMIGLIA!!
Stanche di scoprire che vostro marito se la fa nello sgabuzzino con la neo-diplomata ragazza alla pari biondaocchiazurrialta che parla poco o niente la vostra lingua?
Stanche di scoprire che i vostri bambini maschi si vestono da donna perchè scarseggiano di figure mascoline?
Stanche di dover star dietro ai capricci ( vestiti, giorno libero, crisi premestruazioni...) della suddetta biondaocchiazzurrialta?
NIENTE PAURA!

COMPRATE UNA LESBICA!

Non sporca, non le interessa vostro marito, sposta mobili di grandi dimensioni senza lamentarsi ( fino a 40kg ), non pretende un letto comodo nè una toilette personale.

COMPRATE UNA LESBICA!!

Se rivendica diritti in realtà FA FINTA, non desidera altro che qualche serata libera per vedere gli europei e qualche birra ogni tanto.

MADRI DI FAMIGLIA!!
Avete la possibilità di dire BASTA alle lamentele della vostra ragazza alla pari, che ancora pretende di potersi acquistare dei bei vestiti ( perchè mica è una serva ). Da oggi vi basterà dotarvi di qualche canottiera e un paio di braghette corte.
COMPRATE UNA LESBICA!! 
Una vero esempio educativo per i vostri figli. 

( per ogni lesbica acquistata avrete in regalo una coppia gay, ottima per i consigli di cucina e di moda. Sarà l'invidia di tutte le vostre amiche )

A cura di Miss Antropa, in collaborazione con Arcigay e Arcilesbica Nazionale.

martedì, giugno 10, 2008

S.I.F. ( Born in the Usa )


Caldo.
Faceva un caldo terribile, quell'afa tremenda che si di solito si soffre nelle città di pianura, quando tutto è fermo e silenzioso e persino gli animali non hanno la forza di muoversi.
C'era esattamente un bollore d'inferno, che brucia tanto da far sembrare che l'intero mondo vada a fuoco, sciogliendosi con un tremore.
Il sergente T. credeva di soffocare.
Tanto più che le strumentazioni e tutto l'impianto scottavano come se qualcuno ci avesse acceso un falò sotto.
- Buon Dio... -
Mormorò mentre si slacciava i bottoni della camicia fradicia.
Si era già stravaccato sul sedile, allungando le gambe sul piano dei comandi e facendosi aria con una delle tante carte nautiche che c'erano in cabina.
Ma sembrava non bastasse. 
Il sudore gli imperlava il volto sbarbato, gli colava sulla pelle sotto i vestiti, scendendo inesorabile in una miriade di goccioline. 
Aveva la fastidiosa sensazione di essere immerso in una vasca di liquame, e più si muoveva per tentare di trovare sollievo e liberarsene, più il viscidume lo soffocava.
- Cazzo..-
La porta metallica della cabina si spalancò con un tonfo.
- Come andiamo? -
Il sergente T. si rimise seduto in un lampo.
- Ancora niente di nuovo comandante. Sto cercando di mettermi in contatto con qualcuno..ma sembra che il mare sia deserto....-
Silenzio...
il comandante si asciugò la fronte con un fazzoletto di stoffa grigia, che un tempo doveva essere stato di un luminoso azzurro cielo.
- Continui a cercare...non voglio crepare qui sotto. -
Disse con un tono secco, prima di uscire chiudendosi la porta alle spalle. 
Il sergente T. riprese a respirare..per un momento gli era sembrato che il cuore gli fosse saltato al collo.
In un'occasione normale l'esser stato trovato in una posa tanto poco marziale gli sarebbe costato qualche giorno di consegna.
Ma..in quella precisa circostanza....bè...quando un sottomarino si trova incagliato sotto le profondità marine non si bada tanto a certe cose..il sergente T. era sicuro che il comandante avrebbe lasciato correre.
Provò ancora a lanciare l'sos.

Nessuna risposta.

Sembrava proprio che si dovesse morire tutti lì quel giorno.
Quarantacinque anime destinate ad andare al creatore in un colpo solo, morti per asfissia dentro una scatola di metallo incastrata sotto l'oceano.
- Che ridere...sembra una barzelletta. Qualcuno si farà di certo delle grosse risate. -
Sussurrò il sergente T.
In fondo non gli dispiaceva crepare, si diceva. 
Che cavolo stava lasciando?
Una moglie che non amava, un vecchio che ormai era solo di peso e quattro marmocchi puzzolenti che faceva fatica a mantenere e che comunque non vedeva quasi mai.
Ma come cazzo era potuto succedere che la sua vita fosse andata così tanto in merda...
da piccolo sognava di viaggiare e di scrivere.
Si...voleva fare lo scrittore.
A quel pensiero il sergente T. sorrise.
Per un istante alzò lo sguardo davanti a sè...il pannello segnalatore d'aria gli rimandò il suo riflesso.
Il sergente T. vide un uomo sulla trentina, con i capelli rossi scompigliati e appiccicati sulla fronte.
Lesse un'espressione strana nei suoi occhi verdi...paura forse, ironia e disprezzo più che altro.
Cazzo...pensare che sua madre una volta gli a
veva persino regalato una bellissima penna stilografica, di quelle che usano solo i più grandi scrittori gli aveva detto, e lui era felicissimo, un bambino dai capelli rossi che rideva ebete stringendo fra le dita quella sua piccola chiave per un mondo magico e segreto.
Come era potuto succedere che si ritrovasse a trent'anni imbarcato in un sottomarino che andava all'inferno?
Scosse la testa.
- C'est la vie, come dicono in Europa....-
Sussurrò passandosi le mani fra i capelli.
Osservò il quadrante dell'aria: ancora dieci minuti d'aria, poi.........bè.......poi sarebbero morti.
Il sergente T. cominciò a sentirsi un po' a disagio sulla sedia.
Appoggiò entrambe le gambe a terra e si sedette diritto.
Forse un pochino....forse un po' gli dispiaceva andarsene da questo mondo.
Gli sembrò che il sudore scendesse più velocemente ora.
- Ma che m'importa....sempre meglio Lucifero che questo schifo qui...-
Non aveva neppure dato un bacio a sua moglie quando era partito l'ultima volta...avevano litigato..per i soldi che non bastavano mai, per Mike (il più grande ) che faceva sempre a botte con i compagni e per Susy che aveva quasi smesso di aprir bocca...insomma...lui e Sarah ( sua moglie) non si erano neppure salutati bene...
Guardò meglio il quadrante...cinque minuti. 
Quasi senza accorgersene graffiò il vetro con l'unghia, nel tentativo di spostare un po' più sù quella fottuta lancetta.
Dalla sua bocca uscì una risata isterica.
Si alzò, tirò un calcio alla sedia, che cadde a terra con un colpo.
Il sergente T. ansimava.
No cazzo non voleva andarsene così, non in quel modo fottutamente da romanzo cazzo.
Tre minuti.
Dio ti prego, giuro che non toccherò più un bicchiere di birra, mai più, non andrò neppure più da Annie, non la vedrò più.
Bè ok forse Annie me la tengo, ma prometto che porterò di più i bambini a giocare al parco, e il vecchio a divertirsi un po'...
Due minuti.
Il caldo si faceva sempre più denso...l'aria sembrava sfuggire dalla cabina...il sergente T. prese a gesticolare convulsamente verso il soffitto, quasi volesse afferrare gli ultimi atomi di ossigeno, per incollarseli ai polmoni vuoti....
Ok CAZZO NON VEDRò PIù NEPPURE ANNIE!!!
Gridò, disperato.
Ormai la lancetta dell'indicatore di ossigeno scandiva i secondi...tic tic tic tic tic tic tic tic.......
meno trenta secondi.
Il sergente si buttò a terra, in lacrime, stringendosi le mani sulla viso...no no no..frignava, ciondolante.
Meno venti secondi.
Aprì la bocca......
meno dieci...nove....otto....sette.....
sentì la testa estremamente leggera, intorno a lui gli oggetti, la sedia a terra, il quadro comandi...tutto sembrava così lontano ora...
sei...cinque...quattro...tre...
e  quella penna stilografica....quanto cazzo era bella quella maledetta penna....e sua madre che sorrideva e lui che si macchiava d'inchiostro...e popolava i suoi sogni con i pirati dei Caraibi e delle belle donne dell'Africa....
due...uno...
eppure gli sembrava di sentirlo ancora quel profumo....era così bella....
zero.



Lo sportello si aprì scorrendo, il signor T. uscì fuori dalla cabina tutto sorridente.
Intorno a lui il luna park era una festa di luci e colori, sua moglie e le sue due figlie lo aspettavano sorridenti vicino al banco dei gelati.
- Cara questa giostra la devi as-so-lu-ta-men-te provare. Geniale. Mai visto nulla di simile. -
Disse il signor T. a sua moglie, che lo guardava affettuosa.
- Certo caro, se dici che vale la pena....non ho ben capito di cosa si tratta, ma se dici che è bella...-
- Si chiama S.I.F. amore, un gioco tutto nuovo. é un Simulatore Istanti Fatali....credimi è tutto estremamente realistico...mi è sembrato davvero di morire....un'esperienza da fare. -
Spiegò sorridendo.
- Sei proprio un bambinone...-
Disse la signora T. mentre si allontanavano dal luna park, diretti felici verso la macchina.



( Miss Credenza&Miss Antropa)



Poesia ( MIss Credenza&Miss Antropa )


Basta spingere i vetri di una finestra per trovare il silenzio.
Quel prezioso silenzio che vado cercando, che si nasconde in una camera vuota da studentessa.

Basta chiudere gli occhi sotto una coperta, in un attimo si fa largo il be-bep della sveglia.
IL sonno non dura che un attimo.
Forza, in piedi, acqua tiepida sulla mia pelle di sudore notturno, spazzolino sui denti, un maglione quasi pulito a proteggermi la pancia, scarpe ai piedi e jeans più vecchi di me.
Bastano pochi movimenti meccanici in quasi dormiveglia per far gorgogliare la moka.
Il caffè si fa in un attimo.
Giù per la mia gola arrossata scivola il caffelatte, sono solo una studentessa ma già vorrei un Friedrich Nietzsche's life style.
Concetto di tempo, individualismo, repubblica di Plato, encomio di Elena di Gorgia.
Possibile che ci devo pensare mentre succhio bevande quasi scure da una tazza...mi sento una dea perchè friggo insieme biscotti e Metafisica.
Tronfia ventenne.
Concentrati sulle briciole di pane...sulla tovaglia blu sporco della cena di ieri, non ho mangiato a casa, che ho fatto ieri sera, ah si cinema con gli amici nel centro commerciale simil newyorkese, nella zona industriale di Ferrara city.
In quella sala blu spaziale ti ho pensata...lo so l'amore è un luogo comune ma tranquilla, oggi non penso a te, mi convinco che pensare di non doverti pensare è come non pensarti.
Sono ermetica e ridondante.
Me ne vanto.
Copio senza originalità i simbolisti...me ne frego del giudizio del pubblico, anche se Baudelaire era un finto modesto.
Gliene fregava eccome...come e me frega dare un senso qualunque alla mia vita...sono un essere umano scontato guardo troppi film e leggo troppi fumetti, ho troppe parole addosso, ma la vita non è un romanzo.
Quella è fuori casa, sfregia nel cuore balordo.
La vita non è una storia d'amore.
La vita vera è vederti salire sulla macchina scura di un giovane dio che non si pone troppi dubbi.
La vita vera è rimanere con un bicchiere mezzo vuoto in mano, a bocca aperta, mentre mi lanci un ultimo sguardo al di là del finestrino.
La vita vera è vederti sgommare lontano, accanto al tuo nuovo amico.
    ( é Amore seduto al tuo fianco, con le mani sul volante? )
.......Amore è appollaiato sulla mia spalla.........
La vita vera è vedermi cancellata dal tuo cuore.
In fondo si capisce..è difficile amare chi ti assomiglia così tanto...si capisce...è questa la vita vera..
è vederti scrivere Fine sul mio viso.
Quasi fossi solo un'ombra.
Quasi non fossi mai esistita...quasi fossi fatta solo di parole e non di carne e sangue...quasi fossi un romanzo, che può essere chiuso.
Le mie pagine si accartocciano e impolveriscono sugli scaffali di una biblioteca...sono il tuo romanzo.
......sono la nostra storia.....
sono solo una parola, d'accordo.
Possiedo solo il mio nome.
MA è UNA PAROLA
VERA.
E il caffè ormai è finito.

domenica, giugno 08, 2008

IMMIGRAZIONE


Orlando e la redazione tutta informano che questo blog sostiene il flusso migratorio e lo scambio fra popoli di diverse nazionalità. 
In questo blog ci proponiamo di favorire il passaggio e l'attraversamento di culture diverse dalla nostra. 
Ci diciamo sostenitori di qualsiasi associazione umanitaria, ong, onlus e msva.puparc ( Ma Si Vi Aiutiamo. Però Un Po' Avete Rotto i Coglioni ).
Proprio per favorire tale tipo di flusso, influsso e riflusso abbiamo aperto uno sportello ( totalmente finanziato dalla redazione di MoloSavonarola ) atto a promuovere iniziative di aiuto e sostegno nei confronti di 
chi trova difficoltà nell'attraversamento delle frontiere:


Distinti Saluti


Orlando ( e redazione )

ORLANDO INFORMA

A seguito della fuga in massa dei piccioni dalla nostra soffitta, Orlando e la redazione tutta ringraziano il parlamento italiano per averci concesso la possibilità di usare Palazzo Montecitorio come piccionaia.
Confidiamo che la presenza dei pennuti non sarà neppure notata. 

Cordiali Saluti

Orlando

( N.B. Alla nostra richiesta di permettere ai piccioni il diritto di veto sulle leggi proposte ci è stato risposto che la questione verrà certamente discussa da chi di dovere. Piccioni al potere! )